Sono stati densi di impegni e di novità per i masterini della XXVIII edizione gli ultimi mesi. La partecipazione alla fiere di settore, da Pitti Uomo a Milano Unica, a Filo (in quest’ultimo caso in uno stand istituzionale), e poi la serie di esperienze all’estero per verificare sul campo ogni fase della filiera, dall’allevamento fino alla vendita dei capi finiti nei department store.”Tutte esperienze utilissime, sia pure in modo diverso”, commentano a una voce Matteo Aguggia, Linda Crosa, Sebastiano Magnaghi, Flavia Romei e Luca Stupenengo. L’allevamento di alpaca e vicuna in Perù (grazie a Luca Alvigini di Alpha Tops in collaborazione con Incatops), la produzione di lana in Nuova Zelanda (nella fattoria Otamatapaio della famiglia Botto Poala) e in Australia (ospiti dell’Australian Wool Innovation in collaborazione con Francesco Magri di Woolmark Italy), quella di cashmere e di seta in Cina (ospiti di Loro Piana, Filati Buratti e Chargeurs Wool), l’impegno comune nello studio delle razze per migliorare la fibra, la selezione e la vendita all’asta. Infine l’Inghilterra, ospiti della John Smedley, nel Derbyshire. “In tutti i Paesi abbiamo approfondito l’argomento e compreso sul campo quanto avevamo studiato in classe”, commentano. Negli Usa i cinque allievi si sono divisi: Sebastiano Magnaghi da Barneys, Matteo Aguggia e Flavia Romei da Brooks Brothers, Linda Crosa e Luca Stupenengo da Luciano Barbera e da Zanella per approfondire le tematiche più a valle, dall’organizzazione degli store, alla presentazione delle collezioni, al rapporto con la clientela. Che cosa è cambiato nei masterini rispetto a un anno fa?
“Ho mutato completamente idea - commenta Magnaghi - perché avevo iniziato il mio percorso pensando di occuparmi poi di materie prime e invece il mio field project è da Zegna sul su misura”.
Cambiati anche i progetti di Stupenengo: “Ho iniziato guardando all’area marketing e invece sono impegnato in un field project nella progettazione dei tessuti”.
“Avevo sin dall’inizio idee chiare: lavorare in un ufficio stile. La sorpresa - dice Romei - è stata scoprire che cosa c’è dietro, vedere i processi di lavorazione delle materie prime. Ho confermato il mio sogno originario, ma in modo più cosciente”.
“Puntavo a un ufficio prodotto - aggiunge Crosa - e non ho mutato orientamento”. “In parte il percorso di questi tredici mesi - conclude Aguggia - ha confermato i miei interessi, ma mi sono interessato alle materie prime più di quanto mi aspettassi. Sono indirizzato alle fasi più a monte della filiera”.
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