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L'esperienza di Serena Campelli: dal Master alla libera professione

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Serena Campelli, diplomata al Master nel 2013, ha scelto la strada della libera professione, ha una propria collezione di accessori, collabora con View Textile Magazine e, come consulente nel settore della ricerca tessile, conta fra gli altri su un cliente del calibro di Woolmark.

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 Come ha scelto la libera professione?

"E' stata una decisione maturata nel tempo. Già prima del Master avevo avuto esperienze in azienda, ma mi ero sentita limitata, costretta a occuparmi di un unico settore a tempo pieno, senza la possibilità di dedicarmi a costruire qualcosa di mio. Dopo il Master ho cercato un lavoro e la crisi mi ha aiutata a far emergere la mia personalità: mi offrivano impieghi poco interessanti sia professionalmente sia economicamente e ho deciso di scommettere su me stessa".

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 Da cosa è venuta la spinta? 

"Dall'esperienza del field project di tre mesi a Londra da Woolmark: ho respirato un'aria giovane, ho visto ragazzi poco più che ventenni pieni di energia e in ruoli di responsabilità o impegnati in attività proprie. Al ritorno ho suddiviso il mio progetto iniziale in due parti. Ho utilizzato i tessuti raccolti nei miei viaggi per realizzare papillon, piccoli accessori esistenti da tempo, legati all'eleganza maschile e quindi recepibili, ma presenti sul mercato in versioni vecchie e tristi. E poi mi sono presentata nelle aziende con un progetto di ricerca sui tessuti, che sono e rimangono la mia passione. Ho avuto fortuna: Woolmark cercava in quel momento un consulente con le mie caratteristiche". 

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 E ora?

"Ho uno studio a Torino: a un piano le consulenze e all'altro lo show room. E ho un sito per gli accessori (www.diderotmaison.com) e uno pe le consulenze (www.serenacampelli.com). 

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 Che cosa deve al Master? 

"Moltissimo: mi ha dato la possibilità di una visione d'insieme di un settore legato alle persone, dagli operai ai dirigenti aziendali e mi ha aiutata a prendere consapevolezza di uno straordinario patrimonio italiano di competenze, lasciandomi libera di decidere il mio percorso. E' stato come aprire tante porticine permettendomi di sbirciare all'interno e di scegliere. Ma non da sola, con una guida. E' stata una straordinaria esperienza umana e di lavoro, che non smetterò mai di ricordare e di menzionare".

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