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Fasi conclusive per la XXIX edizione del Biella Master





Ultime battute decisive della XXIX edizione del Master per Luca Panetti, Elisa Porcu, Claudia Sanna, Cristina Valli e Stefania Ventura. Attualmente i cinque laureati sono impegnati nei field project, attività di ricerca e di studio che si concluderanno il 31 gennaio, rispettivamente da Loro Piana, Reda Rewoolution, Ratti, Marzotto e Reda Active. Fra l’estate e l’autunno sono stati impegnati in stage all’estero, dagli Usa (Barneys, Brooks Brothers e Loro Piana) al Perù, in un percorso organizzato da Luca Alvigini (Alvigini Fibre Nobili) con la collaborazione di Incatops. E poi la Nuova Zelanda, ospiti della fattoria Otamatapaio della famiglia Botto Poala (Reda) e l’Australia, con Wool Innovation per uno stage organizzato da Woolmark Italy. In Giappone, per la prima volta nella storia del Master, i masterini sono stati ospiti della Asahi Kasei Fibers per approfondire la conoscenza del cupro e delle fibre sintetiche. Una prima volta assoluta anche per la Normandia, dove è stata organizzata una visita a ‘Terre de Lin’ grazie a Pierluigi Fusco Girard, direttore generale del Linificio e Canapificio Nazionale – Marzotto Lab. E, ancora, la Cina grazie a Loro Piana, Filati Buratti e Chargeurs Wool, e l’Inghilterra, prima da Bower Roebuck (gruppo Scabal) e poi ospiti di John Smedley, nel Derbyshire. Esperienze a 360 gradi, una full immersion nel mondo del tessile/ abbigliamento, dall’origine delle fibre fino alla distribuzione dei capi finiti. Da febbraio i cinque allievi saranno pronti per entrare nel mondo del lavoro, alla fine di un’esperienza davvero unica, “intensa, variegata, molto formativa, forte…”. Un’esperienza che i ragazzi porteranno per sempre con sé, così come non dimenticheranno mai lo stupore riscontrato ovunque nel mondo per una realtà, quella del Biella Master, davvero unica.

Abbiamo visto con i nostri occhi i campi di lino e abbiamo scoperto che per l’80% si trovano in Normandia, a dimostrazione che un certo tipo di agricoltura può essere redditizia in Europa”.

Un viaggio che li ha portati dalla lana di alta qualità, al cashmere, alla seta, all’alpaca, al cupro…


“E’ stato molto bello ripercorrere l’intero ciclo e capire attraverso l’esperienza diretta”. “Il mondo è davvero piccolo: al di là delle differenze culturali, abbiamo trovato ovunque la stessa disponibilità e la stessa accoglienza. E’ stato davvero emozionante”.




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