Come sempre c'e stata l'Australia, con i masterini ospiti dell'Australian Wool Innovation per uno stage organizzato in collaborazione con il dott. Francesco Magri di Woolmark Italy.
Poi, dopo la lana, ancora alla scoperta delle materie prime, la Cina con il suo cashmere, ospiti di Loro Piana. E, ancora, gli Usa e l'Inghilterra.
"Tutte esperienze interessantissime, ognuna in modo diverso", commentano i quattro allievi che di New York hanno apprezzato "la frenesia e il senso del lavoro", dell'Australia la conoscenza dell'allevamento, della tosa e delle vendite all'asta, affiancati ai buyer.
"E' stato interessante vedere - commentano - come un prodotto di lusso parta da cose molto semplici: Woolmark ci ha messi a contatto con l'intera filiera, dall'allevamento alle sfilate e ai negozi di lusso". Impossibile condensare in poche battute esperienze per i più impensabili, come la scoperta di aziende modernissime in Inner Mongolia e il problema ormai tangibile del ricambio generazionale anche in quelle terre remote. E poi gli Usa e New York con lo show room di Luciano Barbera e con gli stage da Forall-Pal Zileri, da Barneys, da FB Textile (Cerruti) e da Renovatio (Angelico).
Straordinaria l'esperienza di Alice Annetta, che da Barneys ha avuto più che un assaggio del mondo del lavoro: fin dal primo giorno un'agenda densa di appuntamenti e persino un affiancamento ad un importante dirigente per la scelta dei tessuti a Milano Unica Usa. Alice e entusiasta dell'opportunità e dell'esperienza americana: "Mi viene in mente solo una parola per esprimere tutto quello che sento. Grazie". Infine l'Inghilterra, ospiti di John Smedley, azienda del Derbyshire specializzata nella produzione di maglieria e, ad Huddersfiled, di Bower Roebuck, del gruppo Scabal. "Anche il tessile oltre Manica ha sofferto come il nostro e sono sopravvissute solo aziende di alta qualità, specializzate in una nicchia di lusso. Tradizione e modernismo coesistono: sono queste le due anime dell'Inghilterra".
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