Luca Alvigini, A.d.della Alvigini Fibre Nobili e figlio di un fondatore
Luca Alvigini,amministratore delegato della Alvigini Fibre Nobili Srl, segue il Biella Master fin dalla nascita dell’iniziativa e vi è succeduto alla vicepresidenza a suo padre, Pino, storico imprenditore biellese scomparso alla fine dello scorso luglio, che anni fa, allo scoccare dei suoi novant’anni, aveva lasciato la gestione dell’azienda e l’impegno col Master al figlio.
- Come è nato l’interesse di Suo padre per l’iniziativa? “Negli anni Sessanta è stato il primo a portare in Italia le fibre nobili, fino ad allora poco conosciute ed appannaggio degli inglesi. Era l’interlocutore ideale per Luciano Barbera, che del Master è stato l’ideatore e ne rimane motore e organizzatore. Come Alvigini e come Alpha Tops abbiamo sempre sostenuto e continueremo a sostenere un’iniziativa meritevole e utile per il tessile e per il territorio”.
- Come e perché Suo padre decise di sostenere il master? “Quello delle fibre nobili era un ambito molto poco conosciuto e mancavano le competenze specifiche. Era un’esigenza delle aziende trovarle, ma il percorso di formazione dei giovani manager del futuro era troppo complesso ed oneroso per le singole imprese. Il ma- ster ha colmato questo vuoto”.
- Il vostro gruppo è stato ed è promotore e organizzatore degli stage in Perù. “Era importante far conoscere ai giovani corsisti anche il mondo dei camelidi, dall’alpaca alla vicuňa e noi organizziamo ogni anno un viaggio in Perù in collaborazione con il gruppo Inca”.
- Lei tiene anche lezioni ai borsisti ed è impegnato nel Consiglio del Master. Che cosa Le dà questo impegno?
“Certo nessun ritorno a livello azien- dale, ma personalmente e professionalmente mi gratifica il contatto con giovani di diversa formazione culturale che si mettono in gioco per entrare in un mondo complesso e affascinante. Il nostro, poi, più un mestiere di estrema nicchia perché le fibre nobili rappresentano forse lo 0,05% dell’universo tessile”.
- Come vede il futuro delle fibre nobili?
“Io ci credo. In azienda abbiamo avuto due stagioni molto buone ed ora stiamo assistendo a una piccola stasi, ma ritengo sia temporanea. Il mercato del lusso rimane sempre, anche se i consumi globali si contraggono, perché vengono compensati da nuovi mercati, come la Cina e la Russia. Il Made in Italy è premiante e dopo una selezione anche dolorosa le aziende con produzioni di alta gamma lavorano con ottime prospettive. A noi il compito di far meglio conoscere il mondo delle fibre nobili e della qualità”.
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