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Immagine del redattoreBiella Master

Insegnare il management del tessile

Al Master delle Fibre Nobili si formano i manager di domani


Pietro Ferrari - Come è nato questo Master deile Fibre Nobili? Giovanni Schiapparelli - Questo Master delle Fibre Nobili è nato dall'idea di un imprenditore biellese di nome Luciano Barbera, il quale dalla nascita del Master trent'anni fa a oggi ne è il presidente. Il Master dotato da un'apposita fondazione che ha un presi- dente appunto Luciano Barbera, un vicepresidente Luca Alvigini e un consiglio che coinvolge come rappresentanti i titolari di alcune delle aziende più importanti del settore del tessile biellese e non solo.


Pietro Ferrari - Un master di grande impegno economico, quindi le aziende hanno investito in modo significativo.

Giovanni Schiapparelli - L'investimento è importante, perché lo scopo del master è quello di formare i futuri dirigenti. Accedere la master non è facile, nel senso che c'è una scrematura importante alla base per cinque posti e non più. Ogni anno riceviamo cinquanta domande, quando viene emesso il bando, un'apposita commissione seleziona quindici giovani laureati che seguiranno un corso propedeutico di centoventi ore in quattro settimane. In questo corso, noi docenti insegniamo l'ABC del tessile, perché i ragazzi arrivano da mondi diversi e raccogliamo nel contempo gli elementi per valutare questi ragazzi e individuare i vincitori della borsa di studio.

I vincitori sono cinque ricevono seimila euro ciascuno per tredici mesi da gennaio 2019 a gennaio 2020, in questo caso, e seguiranno tutto il percorso del master.

Il percorso è riferito a tutta la filiera tessile dalla materia prima alla grande distribuzione attraverso lezioni teoriche e stage aziendali in Italia ma anche all'estero.

Nell'ambito di tutto questo percorso, i ragazzi trascorreranno sette settimane all'estero. Per conoscere la materie prime di base più pregiate, si recheranno in Cina, in Perù, in Nuova Zelanda, in Australia. Successivamente per studiare la grande distribuzione saranno nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Giappone.


Pietro Ferrari - è importante questo concetto: non ci si ferma al territorio nazionale o all'Europa ma si va- luta la conoscenza dei mercati globali sia a livello di approvvigionamento di materie prima sia a livello di sbocchi commerciali.

Giovanni Schiapparelli - è voluto appositamente per aprire a 360 gradi il mondo del tessile/abbigliamento. Non a caso i nostri ragazzi, senza eccezioni, trovano lavoro nel giro di un mese. Quest'anno, al 31 gennaio, hanno terminato il master cinque allievi, il 1 febbraio quattro di loro lavoravano già, il quinto è al lavoro da qualche giorno. Questo ci fa ben spe- rare per il futuro e ci sprona a proseguire.


Pietro Ferrari - Perché avete pensato di formare i top manager in questo caso, ce n'era carenza?

Giovanni Schiapparelli - Ce n'era una grande esigenza nel settore. Le specializzazioni tessili in Italia sono ormai quasi scomparse, se si escludono tre o quattro istituti tecnici, a livello universitario non c'è praticamente più nulla, con la chiusura dei corsi in ingegneria tessile, esistono solo dei corsi di chimica tessile. La mancanza di formazione in questo settore è molto percepita, quindi le aziende ci chiedono di fornire a questi giovani un bagaglio iniziale di conoscenze che permetta loro di recuperare in pratica un anno di formazione su tutti gli aspetti da quelli tecnologici a quelli organizzativi, gestionali.


Pietro Ferrari - La generazione che si sta formando quest'anno sarà pronta a gennaio dell'anno prossimo? Giovanni Schiapparelli - I ragazzi sono nella fase della trasformazione del fiocco in filato, poi seguirà la tintoria, la tessitura, il finissaggio, la sartoria e la maglieria, perché oltre al tessuto tradizionale trama e ordito, seguiamo anche la maglieria. Alla fine del percorso saranno studiate le materie più legate alla distribuzione.


Pietro Ferrari - Ho constatato che anche il dato caratteriale è importante.

Giovanni Schiapparelli - Cerchiamo persone, e questo è compito di una commissione di una quindicina di imprenditori tra i più importanti, a cui, quando si parla di filato e di tessuto, brillano gli occhi, come brillano a me dopo tanti anni.



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